Il mulino Vaccarizzotto è stato recuperato da Pino Colca, e rappresenta, completamente restaurato, un piccolo gioiello nel nostro entroterra.

La tradizione della produzione di grano si sposava, nei centri ricchi di acqua, con quella dei mulini. Necessari per la lavorazione del grano e la trasformazione in farina.

I mulini ad acqua in Sicilia storicamente erano di due tipi: a ruota verticale o orizzontale. Il tipo di mulino era determinanto dalla portata del corso d’acqua. Sul territorio dei Monti Sicani i corsi d’acqua erano di non grande portata per cui erano utilizzati i mulini a ruota orizzontale.

Uno di questi è il mulino Vaccarizzotto riscoperto da Pino Colca, quasi per caso.

La storia del ritrovamento è curiosa. Pino ci racconta che accanto il suo uliveto vide strani movimenti dentro un immenso ammasso di rovi. Dai rovi incolti vide uscire delle persone. Incuriosito di addentrò tra quei rovi scopri la struttura, non sapeva cosa fosse, e non ne aveva mai sentito parlare. All’interno spettacolari colonne. Ed una data 1831 incisa nella pietra che lo colpi.

Prese le informazioni del caso e risalito al proprietario acquistò il rudere con il solo desiderio di recuperarlo e non farlo perdere.

La struttura è stata restaurata filologicamente. Vive come splendida testimonianza dell’antica storia del territorio. Si trova  in un luogo estremamente suggestivo nel quale per un attimo sembra quasi essersi  fermato il tempo.

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